La Storia
La Scuola dell’infanzia
La nascita dell’Asilo Infantile “Figini-Naymiller” trae origine da una lettera scritta dall’architetto Carlo Naymiller il 28 dicembre 1899 e dal suo testamento olografo datato 5 febbraio 1901 con il quale destinava alla Congregazione di Carità la somma di lire 10.000 e da altre rendite vitalizie, per costruire un edificio destinato ad ospitare i bambini dai 3 ai 6 anni. Il mecenate impegnava però i beneficiari della somma affinché la costruzione portasse il nome di “Asilo Infantile “Figini-Naymiller” in ricordo di se stesso e della moglie Sig.ra Teresa Figini.
L’Asilo Infantile “Figini-Naymiller”, dal 1901 iniziò a funzionare nei locali di proprietà del comune ed ospitava oltre 350 bambini dai 3 ai 6 anni.
Per volontà del fondatore era diretto dalle Suore della Congregazione di San Giuseppe Benedetto Cottolengo di Torino le quali svolgevano sia compiti direttivi, sia di insegnamento e risiedevano al piano superiore del palazzo Comunale ” Isimbardi”.
Il metodo di insegnamento, le disposizioni dei regolamenti scolastici e il calendario erano conformi a quelli della scuola pubblica.
La gestione era affidata ad un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri: un membro di diritto, il Parroco pro tempore di Busto Garolfo, due membri nominati dalla Congregazione di Carità e due dal Consiglio comunale. Il Consiglio di Amministrazione aveva l’obbligo di provvedere alla vigilanza igienico-sanitaria ed a quella dell’andamento didattico disciplinare con la nomina di medici ed ispettrici. Inoltre, di redigere il regolamento interno che definiva le modalità di nomina, i diritti e i doveri, le attribuzioni, le mansioni e le retribuzioni dei dipendenti.
I proventi dell’Asilo derivavano principalmente dalle rendite dell’opera pia Figini-Naymiller nella misura destinata dalla volontà testamentaria dell’architetto Naymiller; dalle sottoscrizioni dei soci benefattori; da elargizioni di Enti ed Istituti privati; dalle famiglie dei bambini ammessi a pagamento e dalle offerte della carità privata.
Per far fronte alle numerose richieste di ammissione all’Asilo, in seguito fu necessaria la progettazione e la costruzione di un nuovo e capiente edificio.
La somma lasciata era però insufficiente a coprire le spese previste quindi, dal 27 settembre al 4 ottobre del 1903, per iniziativa della Parrocchia rappresentata dal Parroco Don Pietro Longoni e del Comune, fu lanciata una grande sottoscrizione tra la popolazione, coinvolgendo Enti pubblici e privati, associazioni sportive, manifatture e filature tessili, circoli aziendali e tutte le realtà presenti in Busto Garolfo, nell’intento di raccogliere i fondi necessari per affrontare l’onerosa spesa preventivata per la costruzione del nuovo ed idoneo fabbricato. Nell’ambito di questa sottoscrizione era stata promossa anche una impegnativa gara ciclistica che aveva visto una foltissima iscrizione di partecipanti e fu stampata una bella cartolina sulla quale erano illustrati gli enti promotori della sottoscrizione.
La prima pietra venne posta il 21 novembre 1934 (XIII E. F.) per volontà del Consiglio di Amministrazione presieduto dal Parroco rev. Don Carlo Cerutti il quale, raccogliendo altre generose offerte, era riuscito a reperire la somma necessaria per affrontare l’ingente spesa per la nuova costruzione.
Nel 1934 iniziarono i lavori di costruzione del nuovo edificio situato in via XXV Aprile n.15 su un’area acquistata allo scopo dalla locale Cassa Rurale e i lavori terminarono nella primavera del 1936. La nuova costruzione era sufficientemente capiente e confortevole: aule ed ampi corridoi ben arieggiati, refettorio, cucina attrezzata, vasto salone per attività collettive, servizi igienici adeguati e abitazione per il personale religioso al piano superiore. Un ampio cortile e una grande area alberata.
Per far fronte alla sempre crescente richiesta di ammissione alla frequenza dell’Asilo si rendeva però necessario provvedere ad un ampliamento dell’edificio e l’8 maggio 1954 iniziarono i lavori di ristrutturazione con la creazione di due refettori, uno al piano rialzato e uno nel seminterrato, una cucina con annessi i locali dispensa, una lavanderia, un montacarichi e altri servizi igienici.
Alla solenne cerimonia d’inizio dei lavori dell’ampliamento erano presenti: il Prevosto-Parroco Don Carlo Rossini, il Sindaco Angelo Morandi e Sua.Em.za Rev.ma il Cardinal Ildefonso Schuster, che benedisse l’opera.
Per adeguarlo alle norme e disposizioni legislative in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro e igienico sanitario, nel trascorrere degli anni fino ai tempi odierni, il grande e vasto ambiente è stato sottoposto ad un continuo e costante miglioramento; le altissime finestre in legno sono state sostituite con le più moderne strutture in alluminio, si é installato un impianto di riscaldamento centralizzato a gas metano e poi il teleriscaldamento. Si é provveduto a rinnovare una nuova rete fognaria interna ed esterna ed un impianto antincendio con naspi ed estintori, si é provveduto al rinnovo dei servizi igienici per i bambini e per il personale ed in cucina alla installazione delle più moderne apparecchiature in acciaio inox. Al posizionamento della pavimentazione antitrauma nelle zone gioco del cortile.
Evoluzione dello Statuto La Congregazione di Carità nei primi mesi del 1904 deliberava il primo documento statutario dell’Asilo Infantile predisposto dalla Commissione Provvisoria costituita allo scopo e il 30 aprile 1907 la Congregazione approvava lo Statuto organico dell’Asilo Infantile.
Il 17 settembre dello stesso anno il Ministro dell’Interno Giolitti emanava il Regio Decreto di riconoscimento giuridico in Ente Morale dell’Opera Pia “Figini-Naymiller”, il quale si reggeva secondo le norme delle leggi: 17 luglio 1890 n. 6972 e 18 luglio 1904 n. 390 e dei relativi regolamenti.
Lo statuto approvato stabiliva il metodo di gestione dell’Ente Morale, la regolamentazione della base associativa, il numero dei componenti, i compiti e le funzioni del Consiglio di Amministrazione, incluse tutte le norme necessarie per il buon funzionamento. Le finalità principali dell’Asilo erano ben evidenziate dall’articolo 2 dello statuto organico approvato dove si dichiarava testualmente: “Scopo dell’Asilo é di custodire in ogni giorno dell’anno, esclusi i festivi e il mese di vacanza, i fanciulli d’ambo i sessi domiciliati in Busto Garolfo, dai tre ai sei anni, per dar loro quella educazione morale, religiosa, fisica e intellettuale che si conviene per prepararli alla scuola elementare. Ai bambini poveri, quando le condizioni finanziarie lo consentono, si deve provvedere con la distribuzione gratuita di una refezione adeguata”…
L’ Amministrazione era affidata ad un Consiglio speciale composto da cinque membri nominati sia dalla Congregazione di Carità tra cui il Parroco Don Pietro Longoni membro di diritto, sia dal Consiglio Comunale e rimaneva in carica quattro anni. La base associativa era formata dai soci che erano a loro volta distinti e classificati, a seconda dell’offerta versata, in tre categorie: soci fondatori, soci a vita e soci benefattori. I proventi e le rendite dell’Opera Pia Figini-Naymiller erano derivanti da: sottoscrizioni dei soci, contributi volontari di diversa natura, elargizioni di Enti ed Istituti pubblici e privati, contributi dei bambini frequentanti, offerte della carità personale e donazioni varie di carattere mobiliare e immobiliare.
Lo Statuto originario approvato nel 1907 nel corso degli anni ha subito diverse modifiche in diversi articoli, lasciando però inalterate le finalità ispiratrici definite dall’articolo due.
La modifica più significativa risale al 1956 quando nella seduta del 16 marzo il Consiglio di Amministrazione cambia alcuni articoli del primo statuto per adeguarlo alle nuove realtà sociali e il Ministro dell’Interno Tambroni con decreto del 18 maggio 1958 approva il testo modificato. Qualche anno dopo, nel 1962, il testo è nuovamente aggiornato per la costruzione e il funzionamento dell’Asilo Nido “Franca Caccia Sacco” che diventa parte integrante dell’Asilo Infantile gestito dall’Ente Morale al quale compete anche la gestione amministrativa dell’asilo nido che è di stretta competenza dell’unico Consiglio di Amministrazione. L’Asilo Infantile mantenne la sua natura giuridica di Ente Morale di diritto pubblico avendo una base associativa che lo configurava nelle associazioni senza scopo di lucro “IPAB”, (Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza) fino al 1992 quando lo Stato decise lo scioglimento di questi Enti ritenuti inutili. La Giunta Regionale della Lombardia, accogliendo l’istanza presentata dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente Morale, con delibera del 29 marzo 1993 n. 5/33702 depubblicizzava l’Ente. Con il suddetto provvedimento all’Ente Morale (Ente Pubblico) gli viene riconosciuta la veste giuridica di diritto privato (Ente Privato) ai sensi dell’art. 12 del Codice Civile. Nel 1998 il Consiglio di Amministrazione in carica, constatando la totale scomparsa dei soci fondatori, benemeriti e ordinari, predispone un nuovo testo di statuto di tipo “Fondazione” sulla traccia-tipo predisposta dalla Regione Lombardia. Con decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 17926 del 1° ottobre 2002, la Regione approva il nuovo statuto della Fondazione Asilo Infantile “Figini-Naymiller” e contestualmente l’iscrizione nel registro regionale delle persone giuridiche alla Camera di commercio di Milano. Nel mese di novembre 2007 la Regione Lombardia approva le modifiche statutarie di alcuni articoli proposte dal Consiglio di Amministrazione, l’insediamento del nuovo consiglio che rimane in carica cinque anni e la nuova denominazione: Fondazione Scuola dell’Infanzia “Figini – Naymiller”.
Situazione attuale
Attualmente la Scuola dell’Infanzia é gestita da un Consiglio di Amministrazione costituito da cinque persone: il Parroco pro tempore, membro di diritto, due membri nominati dal Consiglio Pastorale, un membro nominato dal Comune di Busto Garolfo e un membro rappresentante dei genitori.
A garanzia della corretta gestione amministrativa é nominato dal Consiglio Pastorale un revisore dei conti.
Il coordinamento educativo e didattico é affidato ad una coordinatrice nominata dal Consiglio di Amministrazione la quale svolge il suo ruolo di competenza nella Fondazione con lo scopo di facilitare i rapporti interpersonali tra le varie persone coinvolte nell’ambito educativo e di ottenere i risultati attesi ed espressi nel Progetto Educativo e nel Piano dell’Offerta Formativa.
La parte normativa e organizzativa della Fondazione é disciplinata da un Regolamento Interno.
Dal punto di vista economico la Fondazione trae il suo sostentamento dalle famiglie che usufruiscono del servizio educativo, dallo Stato con il riconoscimento della parità scolastica e dalla Convenzione stipulata con il Comune.